RUNNING: prevenzione e riabilitazione degli infortuni più frequenti

A cura del Dott. Luca DAL MOLIN, Fisioterapista

Il running è indiscutibilmente una delle attività sportive più praticate a livello amatoriale e, in quanto tale, presenta un rischio di infortunio principalmente di origine traumatica o da overuse. Quali precauzioni prendere per prevenire gli infortuni? Come comportarsi, invece, se non è stato possibile evitarlo?

I disturbi più comuni del runner

I disturbi più comuni del runner sono di origine traumatica e da overuse. Tra le problematiche più comuni dei runner, si distinguono:

  • traumi distorsivi di caviglia e ginocchio
  • fratture da stress
  • problematiche muscolari: dalla contrattura alla lesione muscolare
  • quadri infiammatori: tendinite, borsite, fascite plantare, metatarsalgie
  • patologie degenerative meniscali-cartilaginee
  • lombalgie

Prevenzione degli infortuni del runner

L’importante è sempre cercare di prevenire (per quanto possibile) l’insorgenza di queste problematiche ma ancor più, dovesse presentarsene una, essere in grado di gestirla nel migliore dei modi affinché il processo di recupero sia ottimale.

La prevenzione degli infortuni può avere inizio da una corretta impostazione dello stile di corsa da parte di un personal trainer, da un allenamento mirato ad un aumento della coordinazione, del controllo propriocettivo, della forza e dell’elasticità muscolare, all’utilizzo di un’attrezzatura tecnica adeguata.

Senza ombra di dubbio ricoprono importanza in questa fase un check up medico ed un controllo osteopatico.

Come agire in caso di infortunio del runner

Nonostante la prevenzione abbatta in maniera importante il rischio di incorrere in un infortunio, questo può presentarsi in maniera acuta (distorsione, problema muscolare) o allenamento dopo allenamento (patologie infiammatorie, degenerative, mal di schiena). Di seguito alcuni consigli per gestire al meglio l’infortunio del runner:

    1. Fermarsi dallo svolgimento della sua attività ed in maniera autonoma seguire le indicazioni che l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito come protocollo PRICE (Protection, Rest, Ice, Compression, Elevation). Su qualsiasi tipo di trauma o di sintomo riferito in acuto, proteggere la parte lesa, tenerla in scarico, applicarvi del ghiaccio, comprimerla (con bendaggi ove necessari ed eseguiti da professionisti) e tenerla in elevazione rappresenta la corretta gestione che qualsiasi persona può in piena autonomia effettuare.
    2. Non appena possibile bisogna eseguire un consulto specialistico medico (ortopedico in maniera particolare) e fisioterapico. Saranno poi i professionisti ad eseguire una diagnosi ed a suggerire il miglior percorso di recupero che, nelle varie fasi, può prevedere un approfondimento diagnostico, un trattamento farmacologico, l’utilizzo di terapie fisiche, trattamenti manuali fisioterapici ed esercizio fisico di recupero. Tutto questo per permettere allo sportivo un rientro ottimale e col minimo rischio di ricaduta.
    3. In conclusione si suggerisce, soprattutto allo sportivo amatore che pratica sport senza uno staff tecnico e sanitario alle spalle, di non sottovalutare l’importanza della preparazione fisica pre-allenamento ed eventuali sintomatologie e problematiche che possono giungere; fermarsi, farsi valutare e seguire un percorso terapeutico di recupero appropriato, rappresenta la possibilità di riprendere la propria attività sportiva nelle condizioni migliori, nelle tempistiche corrette ma soprattutto significa non trascinarsi fastidi che potrebbero anche cronicizzare.

Durante il Running Day approfondiremo insieme l’aspetto della prevenzione e gestione degli infortuni affinché si impari a gestire il proprio corpo per evitare ricadute o la comparsa di problemi connessi a vecchi traumi.