Per anni, intere generazioni sono cresciute a “pane e latte”, oggi sono sempre più numerosi i dibattiti che vedono il latte al centro delle discussioni. Notizie che creano confusione e lasciano spazi all’insorgenza di dubbi frutto di evidenze scientifiche che stanno cambiando negli ultimi anni. In attesa che la scienza faccia il suo corso e ci fornisca informazioni più precise circa gli effetti del latte sulla salute umana rispondiamo ad alcune delle domande che più frequentemente vengono poste in studio.

Quando devo sostituire il latte?

Ad oggi, il latte è un alimento sconsigliato nei soggetti allergici alle sue proteine e nei soggetti intolleranti al lattosio. Nel primo caso la dieta deve prevedere l’esclusione del latte mentre nel secondo caso si può consumare il latte senza lattosio. Va ricordato che nei casi di intolleranza severa spesso non si riesce a tollerare neanche quello.

Con quali alimenti possono sostituire il latte?

Per chi non digerisse bene il latte o per coloro che non volessero farne uso si può optare per il latte vegetale. In realtà non è corretto parlare di latte vegetale perché non deriva dalla mungitura, tuttavia essendo un termine comunemente utilizzato da tutti, per semplicità, faremo riferimento alle bevande vegetali quali ad esempio, soia, riso e mandorla con il termine “latte vegetale”.

I “surrogati” del latte sono tutti uguali?

Il latte vegetale è altamente digeribile e i suoi valori nutrizionali cambiano a seconda della fonte alimentare di origine. Tutte le bevande vegetali non contengono colesterolo, caratteristica ideale anche nella prevenzione dei problemi cardio-vascolari. Spesso vengono addizionati con nutrienti come vitamina B12, vitamina D e calcio di cui sono sprovvisti o con ingredienti per renderli più gustosi come il cacao. Quindi al supermercato ci si trova davanti ad una molteplicità di scelte: facciamo un po’ di chiarezza con qualche esempio.

Il latte di soia è il più diffuso sul mercato poiché più completo come apporto di nutrienti, cosa che lo rende potenzialmente adatto a tutti. Esso, infatti, ha il contenuto di proteine più alto rispetto alle altre bevande vegetali. E’ sconsigliato in coloro che soffrono di ipotiroidismo e nelle donne che hanno o hanno avuto un tumore al seno ormono-sensibile. In questi casi i fitoestrogeni contenuti nel latte di soia sono negativi per la salute.

Il latte di riso è meno ricco di nutrienti. Un recente studio mette in guardia dal rischio di carenze nutrizionali in caso di consumo cronico di latte di riso. Risulta invece particolarmente indicato in caso di soggetti molto allergici, i quali hanno bisogno di una dieta a basso contenuto di allergeni.

Il latte di mandorla è un altro “surrogato” del latte molto utilizzato. Ha un sapore dolce, poche proteine ma è ricco di grassi “buoni”, i monoinsaturi, che consentono di gestire meglio il sovrappeso e i processi infiammatori cronici.

Considerate le proprietà nutrizionali, in assenza delle intolleranze alimentari, è possibile alternare tranquillamente latte vaccino e latte vegetale.

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