Attività fisica per cardiopatici: è rischiosa?

L’attività fisica è rischiosa per i cardiopatici? I consigli del cardiologo.

Nelle linee guida sulla prevenzione e riabilitazione cardiovascolare, la cardiopatia ischemica rappresenta la condizione in cui con maggiore frequenza vengono raccomandati programmi di esercizio fisico, sia subito dopo un evento acuto o una procedura interventistica (angioplastica o by-pass), sia nella cardiopatia ischemica cronica .

Un esercizio fisico, anche se di modesta entità, ma condotto con continuità e regolarità è in grado di produrre effetti significativi (se adattato alle condizioni cliniche e alle capacità e preferenze dei singoli pazienti).

Studi recenti hanno dimostrato che solo un esercizio aerobico moderato, al 50% del consumo di ossigeno più alto raggiunto durante il test da sforzo, aumenta la vasodilatazione dei vasi attraverso la produzione di ossido nitrico; mentre l’esercizio fisico molto intenso, superiore all’80% del consumo di ossigeno di picco, porta ad aumento dello stress ossidativo.

Pertanto, dando per scontato che l’esercizio fisico faccia bene al cardiopatico, l’intensità di quest’ultimo non deve  essere basata su valori assoluti, ma riferita alle capacità fisiche e funzionali del soggetto , analogamente a quello che avviene per un farmaco, di cui è necessario conoscere indicazioni, controindicazioni , eventuali interazioni ed effetti indesiderati . Infine l’attività fisica deve deve avere  una ”dose” e una “frequenza” soglia  per attivare i meccanismi biologici protettivi.

L’intensità dell’esercizio può essere misurata direttamente con un’unità di misura come i Watt /minuto  oppure indirettamente utilizzando le unità di misura del consumo energetico come le calorie  (Kcal), oppure il MET ( 1 MET equivale  a 3,5ml O2/min per Kg di peso ), oppure correlando parametri fisiologici come la frequenza cardiaca ( FC).

Il metodo più usato per semplicità e praticità è quello basato sulla FC. Dopo aver determinato al test ergometrico la FC massimale del soggetto, si stabilisce come FC ottimale quella equivalente al 70-85% di tale valore per i pazienti con età < 65 anni non in sovrappeso e quella equivalente al 65-75%  per pazienti in sovrappeso e/o con età > 65 .

I tipi di esercizio più indicati sono il camminare ed il pedalare con una frequenza di 3-4 sedute settimanali e con una durata di ogni seduta che va dai i 30 ai  45  minuti .

La visita cardiologica effettuata presso il centro medico Take Care, ai fini della prescrizione dell’esercizio fisico nei pazienti cardiopatici in condizioni di stabilità clinica, comprende:

1) Elettrocardiogramma a riposo

2) Rilevazione della pressione arteriosa

3) Misurazione della saturazione  del sangue

4) Rilevazione della circonferenza addominale e del BMI ai fini di individuare pazienti in sovrappeso

5) Spirometria per misurare la capacità ventilatoria 

Per completare la valutazione funzionale, viene consigliato al paziente l’esecuzione di un test ergometrico massimale e di un ecocardiodopler, se non già eseguiti in precedenza.

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